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Asor Rosa, Alberto.

Critico letterario e saggista italiano. Fu professore ordinario di Letteratura italiana all’Università La Sapienza di Roma dal 1972, dove dirige il dipartimento di Studi Linguistici e Letterari. Di formazione marxista, collaborò alle riviste "Classe operaia" e "Mondo nuovo", fu direttore del settimanale del PCI "Rinascita" e fu redattore dei "Quaderni rossi" e direttore di "Contropiano". Progettò inoltre e diresse una Letteratura Italiana, opera in più volumi terminata nel 1989 ed edita da Einaudi. Tra i suoi primi studi critici e letterari citiamo: Pratolini (1958), Scrittori e popolo (1965), Thomas Mann o dell'ambiguità borghese (1971). Nei saggi degli anni Settanta, A.R. incentrò la sua analisi sul difficile rapporto tra intellettuali e societò: Intellettuali e classe operaia (1974), La cultura della Controriforma (1979), Galilei e la nuova scienza (1979). Tra le opere successive l'opera di tono autobiografico L'ultimo paradosso (1985); i saggi Lodovico Ariosto (1987), La repubblica immaginaria (1988), Fuori dall'Occidente (1992), La sinistra alla prova (1996), Un altro Novecento (1999), Letteratura italiana del Novecento. Bilancio di un secolo (2000), Stile Calvino. Cinque studi (2001), La guerra. Sulle forme attuali della convivenza umana (2002), L'alba di un nuovo mondo (2002); il racconto lungo Storie di animali e altri viventi (2005). In un primo tempo politicamente impegnato nel PSIUP, passò in seguito nel PCI, che rappresentò come deputato al Parlamento dal 1979 al 1980 (n. Roma 1933).